Ciao a tutti,
di seguito, posterò commenti e informazioni tratte da diversi portali e siti web che trattano informazioni negative sul conto (PayPal) più famoso della rete.
PAYPAL VS POSTEPAY: LA CARTA DI CREDITO SI PAGA SEMPRE!
da: gyarados652Perchè PayPal viene ritenuto da eBay un "pagamento sicuro" e PostePay no?
Perchè a quanto pare PostePay non ha un'Assistenza clienti contattabile via email ke può eventualmente bloccare i fondi, e perchè "l'identità dell'intestatario per la postepay non è verificabile", o ancora, perkè non esiste il campo causale nel pagamento che si effettua tramite ricarica.
Vorrei innanzitutto premettere ke l'affermazione sull'identità dell'intestatario è palesemente falsa, in quanto per avere una carta postepay bisogna esibire un documento al momento della sottoscrizione al funzionario delle Poste, e ke inoltre le Poste non ci mettono niente a verificare l'identità del titolare della carta PostePay in quanto possiede tutti i dati comunicati al momento della sottoscrizione della stessa.
L'assistenza paypal invece ha pro e contro, ma direi ke quando volete ricevere un pagamento invece che effettuarlo, i contro sono decisamente troppi: tarriffe applicate alte (non è vero ke sono gratis, visto ke poi costringono a passare ad 1 conto premier... e non sono nemmeno convenienti rispetto alle commissioni bancarie, visto ke i costi sono sempre stati zero per riceverli... anche per le banche tradizionali!), fondi spesso sequestrati senza motivo o giustificazione valida, facile possibilità di truffa da parte di clienti disonesti. Inoltre in caso di controversia valgono le leggi inglesi e non quelle italiane.
Ma questo è solo l'inizio, quando pagate con PostePay voi pagate 1 euro per il costo della ricarica, mentre se pagate con PayPal sarete cmq obbligati ad inserire una carta di credito: bene, VI VERRANNO ADDEBITATI 1 EURO SENZA ALCUN PREAVVISO all'immissione di 1 carta di credito sul proprio conto PayPal, ed ulteriori 1,50 euro (successivamente rimborsati solo se effettuate 1 pagamento in tempi successivi) alla richiesta del codice di vertifica. Già su questo avrei i miei dubbi sulla trasparenza di questo acclamato metodo di pagamento kiamato PayPal.
Altro ke la ricarica PostePay costa 1 euro e PayPal è gratuito per gli acquirenti, si paga sia per gli acquirenti che per i venditori! Almeno la PostePay lo dice esplicitamente ke vi costa 1 euro e inoltre non fa pagare nulla ai venditori (costringendoli di conseguenza ad alzare di fatto il prezzo finale dell'oggetto), se proprio dovete pagare utilizzare la PostePay, meglio ancora utilizzare il bonifico bancario con un c/c on-line a costo zero e campo "causale" a disposizione per eventuali contestazioni legali...
Vorrei poi farvi notare ke la PostePay è un prodotto delle Poste, mentre PayPal è un prodotto di... eBay! e dato ke non esistono attualmente concorrenti validi per le aste online, è normale ke imponga tale metodo di pagamento e ne vieti la PostePay, noi non gli pagheremmo più le commissioni sui pagamenti! (ricordo ke i venditori pagano già a loro le tariffe sulle inserzioni, nonchè le commissioni sulla vendita... già ke ci siamo perkè non far pagare anke le commissioni sul pagamento??).
Concludendo, il mio consiglio per i venditori è di non utilizzare PayPal o utilizzarlo il meno possibile: se vogliono vi bloccano in qualsiasi momento i fondi, oltre a farvi pagare cifre esorbitanti. Per gli acquirenti PayPal o PostePay è indifferente, ma se avete 1 conto PayPal prima o poi potreste essere tentati di vendere e ricevere pagamenti con PayPal... attenti, non cadete in questa trappola!! PayPal si appoggia sempre e cmq su una carta di credito, quindi se non è 1 prepagata si appoggia cmq su un c/c bancario:
bene, utilizzare uno dei tanti c/c on-line invece di utilizzare paypal! risparmierete 1 euro per l'immissione della carta di credito, ed inoltre farete felici anke i venditori, non alzerete il prezzo medio di vendita degli oggetti (ke per ricevere i pagamenti con paypal sono obbligati ad alzare il prezzo anke quando i pagamenti NON vengono effettuati con paypal) ed infine non regalerete altri soldi a eBay, ke mi sembra già abbastanza arricchita... Inoltre i soldi su PayPal non vengono pagati dei relativi interessi, mentre i soldi depositati su un c/c bancario vengono retribuiti con GLI INTERESSI A VOSTRO FAVORE, quindi utilizzate i vostri soldi per guadagnare e non per regalare altri soldi a paypal e quindi anche ad eBay... ke mi sembra paghiamo già abbastanza bene noi venditori! Infine molti c/c bancari on-line ormai consentono di effettuare bonifici sia nazionali ke esteri ormai a commissioni zero e pagamentro entro 2 o 3 giorni lavorativi, 1 motivo in più per pagare o ricevere pagamenti, senza pagare o far pagare ad altri le commissioni del servizio (ma facendoci pagare gli interessi dei soldi depositati per quei soldi eventualmente depositati su un saldo paypal...).
Alcuni esempi di c/c online sono: Ingdirect, Fineco, IWBank, Credem... ma ce ne sono veramente tanti e quì mi sono limitato ad esporre i motivi di tale scelta, nonchè a denunciare quanto realmente accade quando voi pagate con paypal: non lo fate per la loro convenienza (inesistente) o per una vostra libera scelta (anke questa illusoria vista la pressante pubblicità del loro prodotto), ci obbligano noi venditori a non rikiedere pagamenti con "Prodotti postali" (tutti!! non solo postepay...) e voi acquirenti a utilizzare paypal in quanto "pagamento sicuro e protetto" (protetto da ki? sempre da loro... non da un giudice o da 1 sistema bancario).
Cordiali saluti, gyarados652.
Vi posto ora un altra testimonianza tratta da Simplicissimus
Odiare PayPal: adesso è ufficialmente un incubo
August 30th, 2007 | PayPal Nightmare, Webismi
A questo punto esigo anche che mi vengano corrisposti gli interessi sulla somma che avrei avuto diritto di prelevare quando avevo deciso di prelevarla, ovvero gli interessi su € 12.500,00, a decorrere dal 6 luglio scorso, data della mia prima disposizione di prelievo.
Per puro scrupolo avevo usato condizionali e punti interrogativi per comunicarvi, tre giorni fa, quella che mi veniva comunicata con ben 4 telefonate dirette dei vertici di PayPal Europe come la soluzione definitiva al mio problema di prelievo, con tanto di scuse ecc. ecc…
Bene: i due trasferimenti da 5.000 € ognuno disposti direttamente da PayPal sul mio conto per risolvere il problema sono stati rifiutati da PayPal, analogamente a tutti quelli disposti prima. Non solo: anche il prelievo di 100 € che avevo personalmente disposto, per controllare che effettivamente si trattasse di un problema relativo a presunti limiti di prelievo stabiliti da authorities europee , limiti peraltro contrattualmente insussistenti, è stato rifiutato.
Morale: ho nel mio account PayPal circa 20.000 € e non riesco, dal 6 luglio scorso, a disporne in alcun modo (per chi si fosse sintonizzato solo ora su queste frequenze, la storia comincia qui). Vi ricordo che si tratta di un account aziendale, e che dunque quella disponibilità mi serve per la normale gestione della società: pagamenti ai fornitori, tasse, bollette, compensi a collaboratori ecc…
A questo punto vorrei chiedervi un piccolo aiuto, se siete d’accordo, che potrebbe essere anche un aiuto a quelli di PayPal, ove lo sapessero interpretare: nella corrispondenza che fin qui vi sono andato esponendo (e di cui vi appiccicherò qui sotto l’ultimo scambio email di oggi) ho utilizzato un indirizzo email diretto utilizzato per la gestione delle situazioni di crisi. Ecco, vorrei rendere noto quell’indirizzo a tutti coloro che, chiedendolo qui sotto nei commenti, si rendessero disponibili a mandargli due righe sulla vicenda. Chissà, magari serve anche quello. Grazie fin d’ora.
Ecco l’ultima mail che ho inviato:
Gentile Marilu’,
Come può vedere dalla mail qui sotto, i 2 trasferimenti da voi direttamente disposti e comunicatimi come soluzione del problema la settimana scorsa sono stati di nuovo rifiutati… da voi stessi!
Ma c’è di più: mi è giunta notifica del rifiuto anche di un trasferimento di 100 Euro, da me personalmente disposto online, per verificare la vostra tesi relativa al fatto che si trattava di questioni di “limiti” agli importi del prelievo.
Mi pare ormai evidente che così non è, e la soluzione da voi prospettata non è quella reale.
Sono ormai certo che il problema è esattamente quello da me comunicato fin dall’inizio, ma che non so per quale motivo vi siete ostinati a trascurare: la banca di cui vi servite per i trasferimenti non ha nel suo database i dati della nostra banca, una banca locale, ma ovviamente in regola con tutte le normative e debitamente autorizzata da Banca d’Italia, che è nata più di un anno fa.
Vedo dal mio account che avete disposto di nuovo altri 2 trasferimenti da 5.000 Euro, ma temo che se non verrà risolto il problema la storia sia destinata a ripetersi all’infinito.
A questo punto esigo che troviate una soluzione immediata, se necessario procedendo con vostri normali bonifici anche al di fuori delle vostre normali procedure, questo non mi riguarda.
Ma a questo punto esigo anche che mi vengano corrisposti gli interessi sulla somma che avrei avuto diritto di prelevare quando avevo deciso di prelevarla, ovvero gli interessi su € 12.500,00, a decorrere dal 6 luglio scorso, data della mia prima disposizione di prelievo.
Attendo sconcertato un qualche esito definitivo di questa storia che mi sta francamente nauseando.
Grazie.
Antonio Tombolini
1 commento:
ho letto quanto hai scritto , e mi sa che tutto ciò non sia un disguido ma una prassi ( di truffa ) ti consiglio di rivolgerti alla macchina burocratica legale consultando un buon avvocato specializzato in questo tipo di situazioni , magari in collaborazione con il fisco e le leggi inglesi visto che paypal mi pare sia soggetto a questo regime . se riesci a risolvere il problema , in futuro , non utilizzare mai più questo tipo di pagamento sopratutto in azienda perchè potresti avere problemi anche con il fisco italiano .
buona fortuna !
Posta un commento